Trick or treat?
Anche quest’anno nel plesso di via Caddeo si è
festeggiato Halloween.
Prima di tutto, i bambini sono stati i protagonisti della
festa con
i loro lavoretti e addobbi messi in evidenza
nell’androne di fronte alle classi: fantasmini bianchi, zucche, zucche di carta crespa ritagliate, festoni con la tecnica della
piegatura, streghette, ragnatela, zucche, cappelli di strega, biscotti
di Halloween, torte di Halloween, la strega nera, il ragnetto nero, i pipistrelli di carta.
Poi le docenti e i genitori che hanno indossato i
costumi simbolo della festa di Halloween.
Happy Halloween!!!!
Frase rituale: dolcetto o scherzetto?
Foto di gruppo delle maestre e mamme animatrici della festa di Halloween.
Per sconfiggere la paura infine si è allestita una tavolata ricchissima di dolci e torte della tradizione sarda, in ricordo dei “festeggiamenti” in memoria delle anime defunte.
In Sardegna è da sempre tradizione la
cosiddetta festa de “Il
bene delle anime” ossia “is animeddas”, così chiamata
soprattutto nel sud dell’Isola, mentre nelle zone del Nuorese è conosciuta come “su mortu mortu”.
Anticamente nel Campidano e in
tutto il sud dell’Isola i bambini andavano a chiedere, di porta in porta,
qualche dono per le “piccole anime”, da cui il nome “is animeddas”. Ai
bambini venivano donati dolci preparati in casa come le pabassinas, su pani de saba, e
soprattutto un dolce che merita attenzione anche per il nome che lo
caratterizza, ossu de mottu (osso di morto), a cui venivano aggiunti poi altri doni come le
melagrane, le castagne e la frutta secca.
Attualmente, in qualche paese vicino, i bambini suonano i campanelli delle case dei parenti dicendo per “Is animeddas” e ad essi vengono
regalate castagne, dolci di miele ed uva passa, soldini e qualche cioccolatino!!!!.