Viaggio d’Istruzione degli alunni della 1°A e 1°C
della
Secondaria di Primo Grado di Via Foscolo
San Gavino Monreale.
Percorso pre-nuragico e nuragico,
alla
scoperta di interessanti siti della Sardegna attraverso le civiltà del passato
Visita ai siti archeologici di Goni, Orroli e Serri, ubicati tra la Trexenta e il Sarcidano della Provincia di Cagliari.
Gli alunni hanno potuto ammirare alcuni
significativi aspetti delle tecniche costruttive, degli insediamenti, della
vita quotidiana, dello stile di vita, dell’alimentazione e della religiosità
dei popoli vissuti in Sardegna fra il 3.000 a.C. e il 900 a.C. circa, popoli
appartenenti alle culture prenuragica di Ozieri e nuragica.
Parco Archeologico di Pranu Muttedu (Goni)
Sull’altopiano di Pranu Muttedu, nella Sardegna sud-orientale,
presso Goni, è stato portato alla luce nel 1975 un importante sito megalitico
destinato al culto e alla sepoltura.
Nel sito, che appartiene
alla Cultura di Ozieri (3.000 a.C. - 2000 a.C. circa) sono stati trovati una
cinquantina di menhir ora isolati, ora a coppia, ora in fila, allineati in
direzione est-ovest, guardiani dell’area sacra.
Abbiamo ammirato poi una Domus de Janas che assume, all’interno
del complesso archeologico, un rilievo particolare. In due blocchi di roccia,
sistemati uno dietro l’altro, sono state scavate, in proiezione longitudinale,
delle camere funerarie di dimensioni modeste (1m x 1m circa) collocate
all’interno di tre cerchi concentrici di pietre.
Una breve sosta prima di riprendere il viaggio
Nuraghe Arrubiu (Orroli)
Nell’area del vasto altopiano basaltico di Plane Muru
è situato il Nuraghe Arrubiu, immenso ed isolato.
Il nuraghe deve il suo nome
ai licheni rossi che lo ricoprono quasi interamente; in sardo Arrubiu, infatti, vuol dire “rosso”.
Questo è un monumento pentalobato, costituito da una
torre centrale, la cui attuale altezza è di 14m circa; intorno alla torre ne
sorgono altre cinque, collegate l’una all’altra da possenti mura.
Il pentalobato è circondato da un’altra struttura
muraria, l’antemurale, con sette torri. Sul lato meridionale si inseriscono
altre quattro torri con tratti di muro intermedi; ad ovest si trovano tre
capanne: due a pianta circolare, una quadrangolare.
La parte più antica del complesso nuragico è la torre centrale, detta anche mastio.
La sua costruzione, contemporanea a quella del bastione
pentalobato, si colloca alla fine del XIV sec. a.C.
Il ritrovamento più importante, all’interno del Nuraghe, è quello di un vasetto miceneo, di circa 10cm di altezza, avente forma cilindrica, fondo arrotondato e tre piccole anse. Il vaso risale al 1400-1300 a.C., analisi chimiche effettuate su un campione della ceramica ne indicano la provenienza dal Peloponneso.
Sono stati ritrovati due laboratori enologici costituiti da due vasconi e il materiale necessario alla pigiatura dell’uva.
Alcuni reperti hanno messo in luce
che prediligevano consumare anche la birra, mangiare la carne di maiale e
maialetto arrosto, caprini, ovini e cervi. Inoltre si è appurato il consumo di
cavallette e blatte in periodo di carestia, oltre ai ricci e al Prolagus sardus (somigliante
ad una sorta di via di mezzo fra un grosso coniglio
selvatico ed un pica)
Arrivederci alla prossima visita d'istruzione
La Sardegna è bellissima!!!!
Purtroppo non abbiamo visitato il Santuario Nuragico di Santa Vittoria (Serri)
a causa della pioggia che a partire dalle 16.00 è scesa ininterrottamente!!!
Purtroppo non abbiamo visitato il Santuario Nuragico di Santa Vittoria (Serri)
a causa della pioggia che a partire dalle 16.00 è scesa ininterrottamente!!!